A tutti i sacerdoti, i diaconi
i religiosi e le religiose
ed i membri delle équipe pastorali
della Diocesi di Roma
Carissimi,
mancano pochi giorni ormai alla celebrazione della Pentecoste, che rappresenta in realtà la meta e il culmine del cammino del Tempo di Pasqua, perché lo Spirito del Risorto viene effuso su ogni uomo per farne un figlio di Dio e per realizzare quella rigenerazione nella quale “è redenta la nostra morte e tutta la vita risorge” (V Prefazio di Pasqua).
Ho pensato di inviarvi un testo di meditazione per prepararci tutti alla celebrazione di Pentecoste. Potete utilizzarlo per un tempo di preghiera e di condivisione da vivere in casa, in Comunità, in parrocchia, in canonica. È inspirato dal bellissimo testo della Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi al Capitolo 6, un brano fondamentale, caro ad ogni cristiano che scopre la sua chiamata ad essere discepolo evangelizzatore, perché descrive quella gioia e quell’ebbrezza che si prova quando si è a servizio dell’annuncio del Vangelo: siamo “gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!” (2Cor 6,10).
Mentre il nostro sguardo rimane sempre attento alla vita concreta delle persone che abitano i nostri quartieri, anche attraverso l’attività della mappatura affidata alle équipe pastorali, sentiamo forte il desiderio, suscitato e alimentato dallo Spirito della Pentecoste, di condividere con tutti il kerigma che è l’incontro con il Signore Risorto. È Lui che si fa costantemente vicino ad ogni uomo, è Lui che per mezzo del suo Spirito ci spinge ad accostarci agli altri perché vuole realizzare in Sé quella fraternità universale che è il regno del Padre.
Ci diamo tutti “appuntamento” intorno al Fuoco del Roveto Ardente. La veglia di Pentecoste ci unisce come Chiesa Diocesana, simbolicamente stretti intorno al nostro Vescovo, Papa Francesco, come due anni fa in piazza San Pietro e, pur nella fatica del distanziamento, come l’anno scorso nelle nostre case.
Vi benedico con affetto.
Angelo Card. De Donatis Vicario Generale di Sua Santità
per la Diocesi di Roma